giovedì 9 febbraio 2012

Per chiarire le idee....





In questi ultimi giorni...direi mesi non si fa altro che sentir parlare delle stesse identiche cose, ( neve a parte e cronaca nera ) più nello specifico dell'economia europea!
E risuona nelle nostre orecchie un nome...sempre quello...ancora quello....lo SPREAD!
E tutti sugli autobus, sui treni, al super mercato, in chiesa, ovunque ne parlano..." hai visto è sceso lo spread...o madonna hai sentito abbiamo lo spread a 500 ti rendi conto????"
Beata innocenza dei Bambini che ad un certo punto hanno chiesto giustamente ai genitori..." Mamma ..papà ..ma che è lo spread? "

SILENZIO........... risposta....." non sono cose da bambini"

E io....

" che cos'è lo SPREAD? "

Silenzio ......nessuna risposta chiara ....ma solo farfugliamenti!

Questo è il vero problema! Ignoranza culturale di ciò che accade intorno a noi, e quindi tacito accordo a tutte le LORO decisioni.

Non sono una bancaria, ne chissà cosa ma volevo giusto essere utile per la prossima volta se magari qualcuno vi chiede..:

In finanza può assumere diversi significati:
  • Il differenziale denaro-lettera (bid-ask spread) è la differenza tra il prezzo più basso a cui un venditore è disposto a vendere un titolo (ask) e il prezzo più alto che un compratore è disposto ad offrire per quel titolo (bid), ed è spesso usato come misura della liquidità del mercato;
  • Il credit spread denota il differenziale tra il tasso di rendimento di un'obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento. Ad esempio, se un BTP con una certa scadenza ha un rendimento del 7% e il corrispettivo Bund Tedesco con la stessa scadenza ha un rendimento del 3%, allora lo spread sarà di 7 - 3 = 4 punti percentuali ovvero di 400 punti base. Il rendimento atteso o richiesto (e alla fine offerto) può infatti salire o scendere in funzione del grado di fiducia degli investitori/creditori, a sua volta misurabile attraverso eventuali squilibri tra domanda e offerta di titoli: se l'offerta è superiore alla domanda, il rendimento atteso aumenta per tentare di riequilibrare la domanda e viceversa.
    • una misura del rischio finanziario associato all'investimento nei titoli cioè nel recupero del credito da parte del creditore, essendo rischio e rendimento strettamente legati da relazione di proporzionalità: quanto maggiore è lo spread, tanto maggiore è il rischio connesso all'acquisto di titoli;
    • al rovescio, una misura dell'affidabilità (rating) dell'emittente/debitore (ad esempio lo Stato) di restituire il credito: maggiore è lo spread, minore è tale affidabilità;
    • in ultimo, una misura della capacità dell'emittente di promuovere a buon fine le proprie attività finanziarie (nel caso dello Stato, di rifinanziare il proprio debito pubblico) tramite emissione di nuovi titoli: maggiore è lo spread, minore è questa capacità in virtù dei tassi di interesse più elevati dovuti fino a un limite massimo di sostenibilità. Nel caso dei titoli di stato, spread elevatissimi possono condurre nel medio-lungo termine alla dichiarazione di insolvenza o fallimento o bancarotta dello Stato oppure a misure drastiche di riduzione della spesa pubblica e/o aumento della tassazione sui contribuenti per evitare il fallimento con i consueti effetti di diminuzione del reddito (dunque della domanda) e degli investimenti e quindi, in ultimo, ripercussioni anche sulla crescita economica.
DI conseguenza lo spread diventa dunque indirettamente e allo stesso tempo :

Pur tenendo conto che la differenza di tasso di interesse (spread) si ottiene confrontando almeno due valori relativi a dati omogenei o comunque confrontabili tra loro; lo spread che nel linguaggio comune si considera, divenuto di grande attualità nel 2011, è la differenza dei tassi di interesse tra i BTP (Buoni del Tesoro poliennali) italiani e i BUND tedeschi decennali, che nel novembre 2011, ha raggiunto il record oltrepassando di oltre 500 punti il differenziale col BUND tedesco.
Questo comporta che lo Stato italiano paga in più oltre il 5% di interesse annuo rispetto al tasso pagato dal paese di Eurolandia più "virtuoso", che è la Germania. A fine 2011 la Germania colloca i suoi BUND decennali pagando ai sottoscrittori circa il 2% annuo, l'Italia per poterli collocare sul mercato deve pagare circa il 7% annuo, con un differenziale, uno spread oltre il 5%.

Lo spread è quindi originato dalle divergenze delle politiche economiche adottate dagli stati membri nel corso degli anni successivi. Le responsabilità sono principalmente di due tipi: la mancanza di poteri e vincoli stringenti a livello delle Istituzioni Finanziarie europee: Francia e Germania soprattutto, e Italia, si sono opposte a forti cessioni di sovranità in materia per avere "mani libere" nelle politiche economiche nazionali, e la mancanza di riforme economiche strutturali che non sono state attuate in alcuni Paesi, pur in presenza di favorevole congiuntura economica, divergendo in maniera considerevole le economie tra i paesi "cicala" e paesi "formica". I vari indicatori economici, tra cui lo spread, non fanno altro che misurare queste divergenze economiche che poi si ripercuotono nella vita di tutti i giorni.
Ci sarebbe altro ma credo di avervi annoiato abbastanza....naturalmente non so a memoria tutto ciò...solo che lavorando in ambito finanziario sono costretta a sapere certe cose ma ho approfittato di siti dove lo esplicava in maniera molto più chiara.

Alla prossima!!!!! Buona giornata!

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